Scopri l’isola

Burano è un’esperienza di vita unica nel suo genere, un’esperienza sensoriale a 360 gradi. Potrete osservare i mille colori delle sue case, i merletti eseguiti dalle sapienti mani delle sue donne, respirare gli odori della laguna e carpirne i suoni caratteristici, il fruscio delle reti e le onde che si infrangono nelle sue rive.

Dormire bene

Burano e i suoi colori

L’isola di Burano si trova al centro della laguna di Venezia, tra le isole di Torcello e Murano. ll suo nome deriva da “Porta Boreana”, orientata a Nord-Est, dalla direzione da cui soffia, appunto, la Bora. Si distingue da qualsiasi altro luogo per le sue splendide case colorate, che si riflettono nelle cristalline acque dei canali. Ogni abitazione ha infatti la sua gradazione caratteristica che serviva in passato ai pescatori per riconoscerla anche nella nebbia più fitta. Burano è anche il suo campanile storto, i suoi dolcetti tipici, i bussolà e le esse, i suoi merletti lavorati a tombolo e le barche dei pescatori. Soggiornare a Burano significa vivere una realtà immutata nei secoli.

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Pesca

Venezia è una città votata alla pesca da secoli e le tecniche utilizzate sono rimaste inalterate nel tempo: la più diffusa è quella caratterizzata dalle cosiddette reti a strascico, la “tartana” e la “baicolèra”. La prima è cucita in modo tale da formare, durante il traino, una specie di tronco di cono: la parte finale del cono, chiamata sacco, ha maglie più piccole, per evitare che il pesce di piccola taglia possa fuggire. Con la tartana si pescano, in genere, tutte le specie di pesci, crostacei e molluschi. La rete viene tirata dall’acqua ogni due ore. La “baicolèra” è invece dotata di estremità alari ed è destinata ai pesci cosiddetti nobili, come la spigola.
Le reti più utilizzate dai pescatori erano la “seragia”, la “trèssa”, la “chebe” che vengono sapientemente desposte nelle acque della laguna per lunghi periodi di tempo. Aggirandosi per i canali della laguna si distinguono nitidamente ancora oggi, creando un paesaggio mozzafiato.

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Merletto

La storia del merletto a tombolo dell’isola Burano è molto antica ed è ammantata da un alone di congetture e leggende. Per alcuni la tipica lavorazione buranella sarebbe connessa alla tradizione marinaresca e quindi riprenderebbe la tecnica della fabbricazione e della riparazione delle reti. Le prime testimonianze del commercio del merletto risalgono al XV secolo e col passare degli anni acquisì fama internazionale, tanto da essere un tratto distintivo per le nobili corti dell’epoca. Con la diversificazione delle rotte commerciali, il merletto, come la gran parte dei prodotti artigianali dell’isola, ebbe un periodo di anonimato, interrotto nel 1872, quando la contessa Antonia Marcello decise di rivitalizzare l’antica arte dando vita ad una vera e proprio scuola, presso l’antico palazzo del podestà. Chiese ad un’anziana merlettaia di nome Vincenza Memo – detta Cencia Scarpariola – rimasta ultima depositaria di tutti i segreti dell’arte, di tramandarli alla maestra elementare Anna Bellorio d’Este, che a sua volta li passò alle figlie e ad un gruppo di ragazze. La scuola del merletto fu chiusa definitivamente nel 1970. Il 25 giugno 2011, dopo alterne vicende, è stato inaugurato il Museo del Merletto nell’antica sede della scuola, che ospita oltre duecento esemplari unici della collezione della scuola, eseguiti fra il XVI e il XX secolo. Conserva inoltre l’archivio della scuola e altri documenti ed opere d’arte relative alla lavorazione del merletto a Venezia. E’ aperto dal 1 novembre al 31 marzo 10.30 – 16.30 (biglietteria 10.30 – 16.00) dal 1 aprile al 31 ottobre  10.30 – 17.00 (biglietteria 10.30 – 16.30).

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Spiaggia Ca’Savio

Ca’ Savio è una delle spiagge più belle di Cavallino Treporti. La sua configurazione territoriale è davvero unica: l’ampia spiaggia e la pineta adiacente lo rendono un piccolo angolo di paradiso immerso nella laguna. L’acqua del mare è limpida, data la vicinanza della bocca di porto e in alcune giornate, con fortuna, si possono avvistare i delfini.

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Storia Casa Bepi

A Burano ogni abitazione ha il suo colore, serviva ai pescatori per riconoscere la propria anche nella nebbia più fitta. La nostra Casa Bepi ha tutti i colori dell’arcobaleno. Vi risiedeva Giuseppe – Bepi in Veneziano- Toselli, amante della pittura e del Cinema, dove lavorava come tuttofare. Quando la struttura venne chiusa, si mise a vendere caramelle in Piazza Galuppi, da cui Bepi delle Caramelle. Ma il suo amore per il Cinema era rimasto intatto e così, fino ai primi anni ottanta, nelle calde serate estive, organizzava proiezioni all’aperto nel suo campiello: dopo aver appeso un lenzuolo bianco alla parete della sua abitazione, mostrava cartoni animati e film divertenti a grandi e piccini.

Passava le giornate a dipingere la facciata esterna della sua casa, con svariate e coloratissime forme geometriche, che mutavano ogni giorno.

Nel 2002 morì e Mara Bon, che aveva passato l’infanzia in quel campiello colorato e che temeva che un restauro la rendesse come tutte le altre, decise di acquistarla e di ridarle l’aspetto che aveva in una foto del 1985.

Anche gli interni sono stati conservati con la tipica distribuzione di 40 mq in 3 livelli delle case dei pescatori. Giuseppe la abitava con i suoi genitori e i suoi 6 fratelli, mangiando su turni o seduti sulle scale, ma era magica e lo è ancora.

Vasca idromassaggio

Gita in Barca

Per i nostri ospiti organizziamo delle splendide gita in barca, alla scoperta di Venezia e delle sue isole attraverso l’inquadratura delle sue origini, via acqua. Venezia, i suoi ponti e i suoi palazzi, le sue case, le sue rive e le sue prospettive nascono infatti per quello, per essere ammirate da una barca, dal basso verso l’alto. Accanto a questa visione unica della città, vi proponiamo anche un’esperienza di vita, in un’escursione diversa votata “alla riscoperta della realtà sociale ed ambientale dei luoghi più suggestivi e delle antiche tradizioni della Laguna di Venezia”. In collaborazione con la Cooperativa San Marco, fondata nel lontano 1896 e composta da un centinaio di pescatori dell’isola di Burano, programmiamo delle uscite in cui sono gli stessi pescatori, nei dintorni delle isole di Burano e Torcello, a raccontare le attività professionali da loro stessi svolte affinché i visitatori possano immergersi pienamente nella cultura e nella tradizione peschereccia buranella. Il periodo più utilizzato per le escursioni va da aprile a ottobre. Si può scegliere tra la pesca tradizionale, quella delle “moleche” a bordo di un “bragozzetto”o quella con le nasse o con le reti da posta, in una imbarcazione di legno.